chi l’avrebbe mai detto

Questo periodo di malattia mi ha portato ad imparare ad usare il fax. Che poi non è mica così scontato che uno ce l’abbia in casa e tanto meno che sia pronto a faxare il mondo per l’inps che la posta la controlla a tempo e comodo e per l’ospedale che tiene in ostaggio la tua cartella clinica. Ho spedito più fax in questi giorni che in tutta la mia vita!

Essere convalescente comporta anche un sacco di chiamate da fare, visite da prenotare e sbattimenti vari. Alla fine arrivi a chiederti dove sia ‘sto riposo che tutti ti dicono di dover rispettare.
Un tour de force di chiamate e fax, a me uccide.
E’ vero anche, che probabilmente sopravvaluto le mie capacità attuali.
Conciliare chiamate e fax vari con la preparazione di una semplicissima crostata in una mattinata sola, non è ancora nelle mie possibilità. L’altro giorno, dopo cotanto lavoro ero devastata, su di me è piombata una spossatezza spropositata e ci sono volute due ore di letto per riprendermi.
Alla fine di cose riesco a farne parecchie intervallandole continuamente, con un pó di riposo. La cosa mi scoccia da morire, ma tanté.

In questi giorni ho ricevuto diverse visite di amici e parenti,.che quasi mi ci ero abituata ad avere ospiti a pranzo che oltre a farmi compagnia, mi scolavano la pasta, me la saltavano in padella e poi insistevano tanto per lavare i piatti.
“Che bella vita!” dice Lui, vistosamente invidioso della mia nullafacenza.
Non sa che quando supero un certo numero di ore in solitudine, inzio a piazzarmi davanti la finestra (stile nonna!) e aspetto il suo rientro a casa. Certo c’è sempre il gatto con me, ma non mi risponde quando gli parlo!